30 Aprile 2012
ELOGIO DELLO STALLO
Facciamo finta che sia vero quello che vi dico... Lotti non me ne voglia.
Corre l'anno 2007, nel mese di maggio l'ASD Caissa Italia organizza il 1.o Festival Internazionale di Scacchi "Capo d'Orso" in quel di Palau. Forse il torneo meglio organizzato a cui abbia mai partecipato in questo millennio, nel quale ho il privilegio di pranzare, un paio di volte, seduto allo stesso tavolo con un giovanissimo Maestro Internazionale che di nome faceva Fabiano Caruana; nel giro di un anno Fabiano raggiungera' il massimo titolo, quello di Gran Maestro!
Il mio torneo procede, come al solito, tra alti e bassi, ma non e' di questo che voglio raccontarvi, bensi' di una partita disputatasi al 4.o turno tra Winwar e Rough (uno scozzese simpaticissimo). La mia partita e' finita e dopo aver consegnato risultato e formulari all'arbitro, mi aggiro tra i tavoli per cercare di carpire qualche insegnamento dalle varie posizioni che si succedono sotto il mio attento sguardo; all'improvviso una posizione attira subito la mia attenzione.

Il bianco ha appena giocato 68. Rh3, e io mi chiedo: "Ma perche' gioca ancora? Mi ricorda qualcuno...".
Sembra scontata, penso, la vittoria del nero: promuove a torre e stravince (oppure con una serie di scacchi e poi promozione a donna, 68. ... Dh1+ 69. Rg4 f5+ 70. Rf4 Df1+ 71. Rg3 e1=D+, NdR). L'ingordigia dello scozzese invece lo spinge a promuovere a donna immediatamente, 68. ... e1=D??

Winwar scuote la testa, sta per dare la mano al proprio avversario in segno di resa quando all'improvviso un sorriso beffardo appare sul suo viso barbuto. Non capisco, il matto e' imminente e il bianco non ha alcuna intenzione di abbandonare. Passa qualche minuto e Winwar gioca: 69. Dxh7+!!

"Questo qui e' completamente fuori di melone!", pensiamo al contempo sia lo scozzese che io, poi mentre Rough prende il proprio re per dirigerlo verso h7 e catturare cosi' l'ultimo pezzo pericoloso dell'avversario, un'illuminazione ci coglie, nuovamente al contempo: "Non si puo' mangiare... Sarebbe stallo! Porca puzzola!!" (siamo certi anche noi che lo scozzese abbia pensato "porca puzzola" nella sua lingua madre, NdR). Senza scomporsi, non avendo ancora toccato la donna bianca, il nero dirige il proprio re altrove giocando: 69. Rg5

Con l'ultima sua mossa il nero ha evitato di concedere la patta per stallo al Winwar; la domanda ora sorge spontanea: "Come fara' il bianco a portarsi a casa il mezzo punto, visto che l'avversario si e' accorto della trappola?". Beh, lo stallo c'e' sempre, a patto che la donna bianca venga mangiata dal re avversario; l'unico modo per constringere il monarca nero a fare una cosa del genere e' quello di tampinarlo da vicino mossa dopo mossa. Vediamo un po' come il Winwar ha proseguito la partita:
70. Dg6+ Rf4 71. Dxf6 Re4 72. De5+ Rd3
L'idea del bianco e' quella di fare ricorso allo scacco perpetuo e obbligare il nero ad accettare la patta oppure pareggiare per stallo se anche solo il monarca nero si azzarda a toccare la donna dell'avversario.

Winwar calcola con attenzione tutte le possibili varianti e poi si decide a giocare la formidabile 73. Db5+!

Lo scozzese incomincia a manifestare segni di nervosismo, fa passare 5 minuti buoni e poi gioca quello che puo' essere considerato l'ultimo errore, cioe' 73. ... Rc2?, lasciando continuare il gioco sulle case bianche.

C'e' da dire che le altre mosse del nero avrebbero consentito comunque al bianco di fare ricorso allo scacco perpetuo. La partita si sta avvicinando alla fine; attorno ai due si e' raggruppata una discreta folla. Winwar continua con il suo piano, relegando il monarca avversario sulla prima traversa.
74. Dd3+ Rc1 75. Dc2+, e qui Rough, abbattuto e costernato, porge la mano al proprio avversario accettando la proposta di patta appena fattagli.

Vero che il nero potrebbe ancora mangiare la regina bianca, ma come gia' detto sopra metterebbe in stallo il monarca avversario e il risultato di match patto non cambierebbe.
Se solo lo scozzese avesse promosso a torre (o avesse dato la sopra citata serie di scacchi, NdR)... Ma gli scacchi non sono un gioco per i se e per i ma, a meno che non si stia facendo un'analisi post-mortem.
[Fonte: SoloScacchi]
[Autore: Mongo]
[Si riporta integralmente l'articolo apparso per la prima volta il 29 aprile 2012 su SoloScacchi per gentile concessione dell'autore]
|